È OK fare CPR su una persona a malapena respirabile?

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Uno studio condotto su pazienti affetti da RCP in Arizona ha rilevato che respiri ansimanti (spesso chiamati respirazioni agonali) sono comuni subito dopo l’arresto cardiaco. Molti paramedici sono arrivati ​​a scoprire che i loro pazienti "respiratori" inconsci avevano effettivamente respirazioni agonali. Gli astanti, preoccupati di ferire la vittima, esitano a iniziare a spingere sul petto di una persona che boccheggia per respirare.

Quindi, è OK fare CPR su una persona incosciente che boccheggia per l’aria?

When In Doubt, Do CPR

Se stai guardando una persona che non puoi svegliare e non sei sicuro che lui o lei stia respirando, probabilmente non lo è. Se il paziente sta prendendo respiri così superficiali, non è possibile vedere il torace che si alza e si abbassa, non è abbastanza. Se il paziente sta boccheggiando ogni pochi secondi per aria, non è abbastanza. In ogni caso, chiama il 911 e spingi sul petto.

Quando il cuore smette di pompare abbastanza forte da far arrivare il sangue dai polmoni al cervello e viceversa, lo chiamiamo arresto cardiaco. I soccorritori addestrati riconoscono l’arresto cardiaco percependo l’impulso carotideo del paziente (situato sul lato del collo). Se c’è abbastanza sangue che scorre sulla strada per il cervello, ci sarà un impulso. Se no, non ci sarà. Non importa se il cuore sta attraversando i movimenti del battito, tremando in modo incontrollabile, correndo estremamente velocemente o mentendo perfettamente.

Tutto ciò che conta è se c’è abbastanza sangue che fa il viaggio circolare tra cervello e polmoni. In caso contrario, il paziente ha bisogno della RCP. Alcuni di questi pazienti staranno ansimando, ma al tuo paramedico amichevole non mancherà. Continuerà a pompare sul torace del paziente per aiutare a far scorrere di nuovo il sangue.

Segui il tuo intestino

I soccorritori inesperti usano qualcosa di più vicino all’intuizione per riconoscere l’arresto cardiaco. In poche parole, guarda il paziente. Sembra morto o no?

Se il ragazzo sembra che non respira, che di default significa che non è sveglio e parla perché parlare richiede di respirare, quindi chiama il 911 e inizia a spingere sul petto. Se ti guarda e dice "smettila!" quindi con tutti i mezzi, fermarlo.

C’è una buona probabilità che il paziente boccheggi gli ultimi respiri al tuo primo arrivo. Quel movimento ansimante assomiglia agli ultimi spasmi furtivi di un pesce fuori dall’acqua. Non sembra respirare tanto quanto sembra un riflesso dei muscoli del torace e del collo che cercano di afferrare qualche altra molecola di ossigeno sempre più importante. La CPR su questo paziente, in particolare la RCP a mani libere, ha buone probabilità di essere efficace.

La RCP cambia sempre. C’è stata, e continua ad esserlo, un sacco di ricerche fatte per determinare quale tipo di CPR è migliore e chi dovrebbe eseguirlo. In tutta questa ricerca c’è stata una scoperta alla quale la maggior parte dei non-scienziati direbbe "Duh!" In poche parole: fare qualcosa è meglio che non fare nulla.

Un buon consiglio, se stanno ansimando o no.

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