La chirurgia aiuta la malattia di Crohn?

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Parla con chiunque abbia il morbo di Crohn ed è probabile che abbia subito un intervento chirurgico. Circa la metà dei pazienti con malattia di Crohn subiranno un intervento chirurgico nei primi 10 anni dopo la diagnosi. Le resezioni per rimuovere i tessuti malati sono comuni e possono essere ripetute quando la malattia si ripresenta in diverse sezioni dell’intestino. La malattia di Crohn può causare restringimento dell’intestino, chiamato anche stenosi, che può richiedere un tipo di intervento chirurgico chiamato strictureplasty.

Le complicazioni da morbo di Crohn come ascessi o ragadi potrebbero anche richiedere un trattamento chirurgico.

Quanto spesso Crohn torna dopo la chirurgia

Sfortunatamente, diversi studi dimostrano che i sintomi della malattia di Crohn, o evidenza di una malattia che può essere vista durante un esame, spesso ritornano dopo l’intervento. Quando la malattia ritorna dipende da diversi fattori.

Alcuni studi mostrano che i fattori associati a un ritorno dei sintomi includono fistole peri-anali, malattia localizzata solo nell’intestino tenue, precedente intervento chirurgico, una quantità significativa di intestino affetto e fumo. In effetti, il fumo sembra essere il più grande fattore di rischio. Il periodo di tempo in cui una persona ha avuto il morbo di Crohn non sembra essere un fattore di rischio di recidiva dopo l’intervento chirurgico. Anche il sesso e la storia familiare non sembrano avere alcun effetto sul decorso della malattia di Crohn dopo l’intervento chirurgico.

Alcuni studi hanno rilevato che l’età più giovane alla diagnosi e al momento del primo intervento chirurgico può essere associata anche a ricadute della malattia di Crohn dopo l’intervento chirurgico.

I pazienti più anziani, in particolare quelli di età superiore ai 50 anni, possono avere un rischio ridotto di recidiva. Altri studi non mostrano alcuna relazione tra età e rischio di recidiva, quindi non è ancora chiaro se l’età è davvero un fattore.

Rallentare il tasso di recidiva

C’è speranza all’orizzonte di interrompere il ciclo di chirurgia e recidiva.

Una nuova ricerca è volta a rallentare questo tasso di recidiva dopo l’intervento chirurgico. Alcuni studi dimostrano che alcuni farmaci comunemente usati per trattare l’IBD, come la mesalamina (Lialda, Apriso, Pentasa, Canasa, Asacol), l’azatioprina (Imuran, Azasan) e alcuni antibiotici possono aiutare a prevenire il ritorno della malattia dopo l’intervento chirurgico di resezione. Anche i farmaci biologici come Remicade e Humira sono stati studiati per essere utilizzati dopo l’intervento chirurgico e potrebbero anche essere efficaci, specialmente dopo la resezione in alcune aree dell’intestino tenue.

Monitoraggio per la ricaduta

Una parte importante del lavoro per prevenire le ricadute è il monitoraggio dell’evidenza della malattia di Crohn dopo l’intervento chirurgico. Spesso si preferiscono metodi non invasivi, come l’endoscopia capsulare o gli ultrasuoni con contrasto. Poiché il fumo è così fortemente associato al ritorno dei sintomi, un passo importante che i pazienti possono prendere per impedire a Crohn di tornare dopo l’intervento è smettere di fumare.

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